Dal Ministero le solite fake news
Quici (CIMO-FESMED): «Una presa in giro aumentare di 3 euro le pensioni minime e poi costringere le fasce più povere della popolazione a spendere centinaia di euro per visite ed esami inaccessibili nella sanità pubblica».
Roma, 25 ottobre 2023 - «Ogni anno, puntualmente, la legge di bilancio si rivela una doccia fredda per la sanità pubblica, e quindi per i cittadini e per il personale sanitario. Quello di illudere pazienti e professionisti della salute con mirabolanti promesse per poi ritrovarsi con in mano un piatto di lenticchie è uno sport politico che non siamo più disposti ad accettare. E allo stesso modo risulta una presa in giro aumentare di 3 euro le pensioni minime e poi costringere le fasce più povere della popolazione a spendere centinaia di euro per visite mediche private, analisi, TAC e risonanze magnetiche che risultano inaccessibili nella sanità pubblica» dichiara Guido Quici, Presidente CIMO-FESMED.
«Il 20 novembre, allora, medici e infermieri sciopereranno e manifesteranno a Roma perché sono stufi di proclami che, puntualmente, non hanno seguito. Fare di tutto per spingere i medici ad abbandonare la sanità pubblica rappresenta un inaccettabile voltafaccia, o il frutto di un piano ben preciso volto ad arricchire - sulle spalle dei malati - il privato, le assicurazioni, le cooperative e le multinazionali della salute».
Sono almeno dieci le ragioni che hanno spinto il sindacato a proclamare lo sciopero:
Legge Bilancio deludente per medici, dirigenti sanitari, infermieri e professionisti ex legge 43/2006: sciopero nazionale e manifestazione a Roma mercoledì 20 novembre
Roma, 23 ottobre 2024 - Il testo della Legge di Bilancio per il 2025 conferma la riduzione del finanziamento per la sanità rispetto a quanto annunciato nelle scorse settimane e cambia le carte in tavola rispetto a quanto proclamato per mesi.
La manovra prevede un aumento dell’indennità di specificità medica sanitaria di 17 euro nette per i medici e 14 euro netti per i dirigenti sanitari per il 2025, 115 euro nel 2026 per i medici e zero per i dirigenti sanitari, mentre nelle tasche degli infermieri arriverebbero per il 2025 circa 7 euro e per il 2026 circa 80 euro, e non va meglio per le altre professioni sanitarie ex legge 43/2006. Peraltro si parla di risorse legate, per la maggior parte, a un contratto la cui discussione inizierà solo tra almeno due anni, e che arriveranno nelle tasche degli interessati chissà quando.
Insomma in sostanza briciole che offendono l’intera categoria.
I sindacati Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up, confermando la manifestazione del 20 Novembre, proclamano lo sciopero nazionale di 24 ore nella stessa giornata di medici, dirigenti sanitari, infermieri e professioni sanitarie ex legge 43/2006.
Il Presidente Antonio De Falco: ”deterrenti ben accetti ma la questione va approfondita”
Napoli, 18/09/2024 – “Già da anni sosteniamo l’introduzione di telecamere in tutti gli ospedali. La situazione è talmente degenerata che qualsiasi soluzione si voglia utilizzare come deterrente è ben accetta, quindi non possiamo che accogliere con favore anche la previsione dell’arresto in flagranza differita per contrastare l’allarmante fenomeno delle aggressioni al personale medico – sanitario. Tuttavia, la questione va approfondita”. A commentare le iniziative del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, contro le violenze sul personale medico - sanitario è Antonio De Falco – Presidente Federazione CIMO-FESMED Campania.
“Negli anni è venuto a mancare il rispetto verso la figura medico – sanitaria ed è aumentata la demotivazione degli operatori sanitari. È necessario ed opportuno interrogarsi sulle motivazioni di queste tendenze per invertirle” afferma il Presidente.
“Bisogna mettere in campo azioni tese nel tempo a rivalutare la funzione del medico, capendo che il problema di fondo è anche la qualità del servizio sanitario che il personale, oggi, è costretto ad erogare, dopo decenni di tagli al personale, ai posti letto ed alle strutture, conseguenza, probabilmente, di una errata programmazione ed organizzazione del lavoro. Sono questi i temi su cui interrogarsi per apportare i correttivi necessari, utili a contrastare la violenza ed a restituire dignità e rispetto alla nostra amata professione”. Conclude Antonio De Falco.
Comunicato Stampa Federazione CIMO-FESMED Campania